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COLORO CHE SI IMPEGNARONO NELL’UMANITARIO (1915 – 1918)
La città di Monza fu coinvolta nell’impegno umanitario a sostegno dei soldati feriti e ammalati, delle loro
famiglie, dei prigionieri di guerra e dei rifugiati che provenivamo dai territori veneti dove infuriava la guerra.
A Monza sin dai primi mesi della guerra furono aperti ospedali militari, come l'Ospedale territoriale n. 25
della CRI aperto presso i locali di una scuola di proprietà del Comune di Monza, in zona Corso Milano, e
l’ospedale presso l’ex seminario Villoresi (poi collegio San Giuseppe) in Borgo San Biagio.
Era certamente un impegno all’insegna del patriottismo ma che, per i cattolici impegnati, che allora aveva-
no il loro riferimento in città in Monsignor Luigi Talamoni, era certamente illuminato dalle istanze indubbia-
mente non nazionaliste di papa Benedetto XV, che nell’agosto del 1917 definì il conflitto come “inutile
strage”. Ai comitati di assistenza comunque aderivano anche i militanti della sinistra (ad eccezione di
quella estrema).
Notevole fu l’impegno del mondo femminile nel soccorso sanitario ai soldati feriti e malati e nell’assistenza
a questi e alle loro famiglie, nonché ai prigionieri e ai profughi provenienti dai paesi del Veneto teatro di
guerra (che a Monza furono accolti alla Villa Reale), flusso che divenne drammatico dopo la rotta di
Caporetto dell’autunno 1917. Esse gestirono nidi, asili, scuole, laboratori, posti di ristoro, uffici notizie,
corrispondenze per militari, ecc. Nutrita quindi la presenza monzese e brianzola tra le “donne benemer-
ite” segnalate dalla scrittrice Baronchelli Grosson nella sua opera La donna della nuova Italia. Documenti del
contributo femminile alla guerra (Maggio 1915 – Maggio 1917). Tra costoro ricordiamo Emilia Antonietti in Pen-
nati, Sita Mayer Camperio, Giuseppina Oreni e la veneta Suor Maria Bertilla Boscardin.
Emilia Antonietti in Pennati (1883 - 1975) fu impegnata in vari ambiti, dalla Croce Rossa all’assistenza
agli orfani dei caduti, che a Monza era organizzato in particolare attraverso il comitato di Monza dell’Op-
era nazionale per l'assistenza civile e religiosa degli orfani dei morti in guerra . Gli assistiti monzesi erano
280 e le donne attive nell'aiuto dei minori (le c.d. “Madrine”) al 30 aprile 1919 erano 45; a queste vanno
aggiunte altre 32 madrine "onorarie". Il gruppo aveva un suo Consiglio, con un suo rappresentante in
Emilia Antonietti in Pennati; ecco l’elenco delle Madrine attive. .
MADRINE attive nell'assistenza agli orfani di guerra a Monza al 30.09.1919
AROSIO Antonietta MASCHERONI MERONI Eugenia
AROSIO Giovannina Riva MEREGALLI Agnese
BELLINGERI Elena MEREGALLI Maria
BOLOGNINI Evelina OSCULATI ORENI Lina
BOMBAGLIO Giulia PAGNONI CROCI Tersilla
BONSAGLIO Evelina PALEARI CAMAGNI Adele
BOSISIO Piera PALLAVICINI Annunciata
BRAMBILLA Luigia PALLAVICINI Emilia
CASATI Ida PENNATI ANTONIETTI Emilia
CAVALLARI Rachele PIROVANO BOSISIO Felicita
COLOMBO Ada NEGRI RADICE GALBIATI Marta
CONFALONIERI MAMMOLI Emilia RIBOLDI Antonietta
CRIPPA Aurelia CAMAGNI RIZZI ROSSI Luigia
DOSSI Giovannina ROVELLI Cesarina
FOSSATI Annunciata SACONAGHI Rina LEVATI
FOSSATI CASATI Anna TOSETTI Maria CONFALONIERI
GALBIATI Fiorina TRONCONI Maria
GIOVANELLI Maria VILLA Angioletta
GORLA TESSERA Carlotta VILLA PANIZZA Maria
INCISA marchesa Olimpia VISMARA PAGNONI Virginia
LONGONI Luigia Caprotti VOLONTIERI Esterina
MAGNI BOSISIO Elisa VOLONTIERI Laura OLTOLINA
MALFER Giuseppina
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