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il Cittadino                                                                             il Cittadino




            online, a cui avrebbero partecipato tutti i suoi amici.

            Non abbiamo fatto in tempo”. Lucchesini si è spento


            martedì scorso nel tardo pomeriggio. È considerato il

            padre dello scautismo monzese. Fu grazie a lui che il

            numero degli scout a Monza si moltiplicò in vent’anni:


            dai trenta che trovò agli inizi degli anni Cinquanta,

            quando iniziò la sua avventura nel gruppo monzese,

            fino ai 120 del 1974.

            Una vita intera, la sua, dedicata allo scautismo, al senso

            dell’avventura, all’educazione, all’indipendenza e alla


            responsabilità, all’insegnamento fatto con l’esempio

            verso i più giovani. “È la ricerca del senso dell’avventura, la

 “LA LEALTÀ, L’AMICIZIA, SUPERARE OGNI DIFFICOLTÀ”   volontà di superare limiti e difficoltà, la determinazione

 ADDIO ALLO SCOUT LURGAN  a cavarsela sempre e comunque, insieme alla lealtà e


 Lo scout Lurgan se ne è andato. Il Covid-19 lo ha   all’amicizia verso i compagni, ad aver fatto scattare in

 portato via in una settimana. Una fine tanto repentina   me l’amore per lo scautismo” raccontava. “10 giorni fa


 quanto inattesa che ha lasciato sgomenti i suoi amici,   eravamo insieme al campo scuola di Colico dell’AGESCI

 i compagni di sentiero e avventura da oltre mezzo   – ricorda Luca Sorteni – eravamo in venti, nonostante

 secolo. Alberto Lucchesini, per tutti Lurgan, come il   le restrizioni della zona arancione. Ci ha guardato e ci

 personaggio chiave della saga di Kim, il romanzo di   ha detto che era felice di noi. L’anno scorso la Pattuglia


 Rudyard Kipling, aveva 82 anni, era stato ricoverato una   Colico dell’AGESCI, il gruppo Monza 1 del MASCI hanno

 settimana fa a Como, dove viveva da oltre vent’anni.  avanzato la candidatura di Lucchesini per il Giovannino

 “Aveva la febbre solo qualche giorno fa, poi l’ossigeno e   d’oro“.  È  stato  impegnato  sul  campo  con  i  giovani

 poi tutto è precipitato”, racconta incredulo Guido Mauri,   scout, in occasione dell’alluvione di Firenze e nel


 amico e fratello scout da oltre sessant’anni. “Stavamo   Belice in aiuto ai terremotati. Tutto questo prima che

 organizzando per lui un momento di preghiera   nascesse la Protezione civile, quando bastava sapere



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