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9) Sull’attività di questo vedi Opera nazionale per l'assistenza civile e religiosa degli orfani dei morti in guerra, Comi-
tato di Monza, Rendiconto morale e finanziario dal 9 settembre 1917 al 30 aprile 1919, Tipografia sociale monzese,
1919.
10) Per la vita di Anna Francesca Boscadrin vedi AA. VV., La serva di Dio suor Bertilla Boscardin. Profumi di pardiso,
Frosinone, Pisani, 1928, nonchè Antonio Chiades, Suor Bertilla Boscardin durante la Grande Guerra, in Stefano
Gambarotto (a cura di), Storie dalla Grande Guerra. Soldati, spie, prigionieri, profughi, gente comune. Luoghi, fatti,
immagini e memorie dell'immane conflitto, volume primo, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Treviso,
2009, pp.79-94.
11)Queste informazioni sono ricavate dal saggio di Albarosa Ines Bassani, La suora infermiera in Italia tra Otto e
Novecemto, in Fondazione Emanuela Zancan, Per carità e per giustizia. Il contributo degli istituti religiosi alla
costruzione del welfare italiano, Padova, 2011, p.177.
12) Paola D’Annunzio, Guerra e carità negli scritti autobiografici di Sita Meyer Camperio. In Maria Luisa Betri, Danie-
la Maldini Chiarito, Scritture di desiderio e di ricordo, Franco Angeli, Milano, 2002, p.282.
13) Sita Meyer Camperio, Luci ed ombre di eroi. Dal diario d’infermiera in zona d’operazione, Bocca, Torino, 1932.
14) Vedi Luisa Zeni, Briciole, Società editrice d’arte illustrata, Roma-Milano, 1926, p.107
15) Henri Barbusse (1873 – 1935), giornalista e scrittore socialista francese, partecipa volontario alla Grande
Guerra. Ritornato ferito dal fronte, nel 1916 pubblica un romanzo pacifista sulla vita di trincea dal titolo Le feu. Non
bloccato dalla censura, il libro ha un enorme successo in Francia e all’estero. Nel 1919 costituisce il Groupe Clarté,
che voleva spingere gli intellettuali all’impegno politico progressista, movimento che ben presto assunse posizioni
decisamente filo bolsceviche.
16) Sulla vicenda novese vedi il sito Deportazioni http://deportazioni.it/onewebmedia/linea%20del%20tem-
po%20nova%201917.pdf
17) Ezio Riboldi (1878 – 1965), avvocato socialista, venne eletto consigliere comunale di Monza, diventando sinda-
co di questa città nel 1914, operando sino al “dimissionamento” imposto dal Governo nell’agosto 1917. L’anno
successivo subì un pestaggio da parte dei nazionalisti, sin quasi a perdere la vista. Esponente della sinistra socialis-
ta, aderì nel 1924 all’area comunista. Fu parlamentare dal 1919 al 1926, quando venne perseguitato e incarcerato
dal regime fascista.
18) Alcide De Gasperi, Scritti e discorsi politici, Volume 2, a cura di Elena Tonezzer, Mariapia Bigaran, Paolo Pombe-
ni, Il Mulino, Bologna, 2007, p.369.
19) Vedi L’umanità nuova, in “La Stampa” del 1 gennaio 1920, p.1.
20) Nella capitale austriaca vivranno e avranno modo di tentare di riorganizzare le fila dell’antifascismo italiano espo-
nenti socialisti come Giuseppe Saragat, Angelica Balabanoff, Giuseppe Emanuele Modigliani, Angiolo Innocenti,
che a Prato si era generosamente impegnato nell’accoglienza dei bambini viennesi. Vedi a riguardo Diego Cante,
Il fuoruscitismo italiano a Vienna nel primo dopoguerra: il “Circolo Matteotti”, in “Quale storia”, 1994, n.1/2, pp.
1-33.
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