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Marco Belloni




            APERTURA DEL SEMINARIO



            Grazie a tutti per essere venuti così numerosi oggi in

            questo bellissimo posto messo a disposizione dai padri

            Barnabiti, un pezzo della loro preziosa Biblioteca.

            Questa è la prima uscita, dopo la pandemia, del Centro


            di Documentazione Bolognesi.

            Ringrazio, innanzitutto, per la loro presenza qui oggi,

            Chiara e Gianfranco, i figli di Lurgan, che hanno voluto

            esserci nel momento in cui ricordiamo la figura del loro


            papà e attraverso la sua figura cerchiamo di capire cosa

            voglia dire oggi “educare”. Una parola questa molto

            usata in diversi contesti, ma allo stesso tempo abusata

            in un momento di povertà valoriale e relazionale.


            I relatori, oggi, ci faranno compiere un percorso per

            comprendere, per addentrarsi, per ragionare e per

            discutere insieme su questo tema.

            Alberto Lucchesini – Lurgan – era un “educatore” e


            lo  è  stato  per  tante  generazioni:  tante  persone  che

            lo hanno conosciuto, frequentato e che da lui hanno

            appreso la gioia di vivere, di sperimentare, di fare e di

            andare oltre i propri parametri.


            Educatore è colui che “tira fuori i talenti” – potremmo

            dire le  soft skills – e Lurgan faceva fare, faceva

            sperimentare perché ciascuno capisse chi era, quali

            erano le proprie doti e soprattutto chi avrebbe voluto


            “diventare da grande”. Non è facile fare l’educatore,


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